Votes taken by Don Tarlo

  1. .
    Yoh poi aggiorno magari, intanto posto un paio di disegni presi da faster than kiss *evapora*



    Yah!

  2. .



    Aaaallora.
    Questa serie la cercavo da un po', e quando la vidi in blocco di 13 volumi in cuma ad uno scaffale sperduto della fumetteria l'ho azzannato all'istante.

    Sostanzialmente questa è un'opera fantascentifica, tuttavia è per certi versi anche storico e sovrannaturale.

    Oky la trama è questa:

    In seguito al giorno denominato Armageddon, sulla terra si sono rivelati i vampiri (methuselah si fanno chiamare, "lunga vita"), esseri dall'aspetto umano ma che possiedono doti fisiche incredibili, hanno lunghi canini, e sopratutto si nutrono del sangue delle persone (Teran, "Terrestri" per loro).
    Ci fu una grandissima guerra durata secoli tra umani e Methuselah, e al termine di questa età oscura il mondo si trovava spaccato in due: da una parte il Vaticano, istituzione che protegge gli umani, e dall'altra l'Impero dei vampiri, governati da un'imperatrice che parrebbe superiore ai suoi stessi sudditi.
    L'ambientazione stessa è tuttavia regredita all'ottocento, e delle tecnologie contemporanee se ne ha memoria solamente nei file segreti della Santa Chiesa.

    Il fumetto è tratto da una serie di light novel, purtroppo incompiuta a causa della prematura morte del suo autore.
    Questa storia parte 8oo anni dopo l'Armageddon, e ha per protagonista Abel Nightroad, un vivace prete (gli ecclesiastici svolgono varie mansioni) membro dei servizi segreti del Vaticano e chiamato in missioni a risolvere atti di terrorismo dei vampiri. Costui in realtà non è un umano, ma neanche un Methuselah, bensì il Krsnik 02, una creatura dalle origini avvolte nell'ombra che si nutre del sangue dei vampiri.
    Ad affiancarlo c'è Suor Esthel, unitasi a lui dopo una missione, e Tres Ics (originariamente III X), un androide da combattimento.

    La cardinale Margherita Sforza, al comando dei servizi segreti, sta lavorando per trovare la convivenza pacifica tra le due razze, ma un organizzazione di stregoni cerca invece di far scoppiare la guerra.

    La chiave di tutto sono i 4 Krsnik, le cui origini sono tutt'altro che terrestri.










    Aaaallora.

    E' uno shojo, tuttavia non direi che si possa esattamente inquadrare in un qualche genere. Di fatto storie d'amore non ci sono (o comunque hanno risvolti tragici), tuttavia ci sono frequenti combattimenti, ma anche lunghe pause di dialogo. Insomma è ben bilanciato.

    Inoltre ogni personaggio, anche il più infimo, è caratterizzato completamente.


    Cosa mi ha colpito? Beh oltre ai generi mischiati è anche per il carattere e i risvolti che hanno tutti.
    A questo proposito trovo che il personaggio di Tres Ics sia tra i migliori che abbia visto. Si tratta della classica macchina priva di emozioni fredda e calcolatrice, ma tuttavia riesce a comprendere alla perfezione gli stati d'animo di chi gli sta più vicino, e li aiuta "sotterfugiando" la sua logicità. E' inoltre profondamente attaccato alla sua padrona Cardinal Sofrza (chia ha visto il suo scontro contro Fra Bartolomeo capirà), ad ogni singolo secondo passato con lei, quasi a raggiungere qualcosa di molto simile all'affetto.



    Considerazioni di vario? Lo leggete? Lo volete leggere? Blabliamo un po'

    Ah sì, nota particolare per l'edizione, che ha la copertina morbida (ti vien voglia di star lì ad accarezzarla per ore)


    Prezzo 4,90

  3. .
    Maaaaaa... un pack della prima serie?
  4. .

    Waq Waq
    Scritto da Tarlo Viola sensei

    • Trama
      c3c290edb9bdfc9c059f9aed3a0f7469219876a9Matsuda è una comune studentessa giapponese che trascorre nella tranquillità la sua vita, quando...
      Waq Waq, ecco il futuro del nostro pianeta, un mondo semi desertico dove le macchine vagano all'infinito, col solo scopo di uccidere gli umani. Sangue nero. Vivono in città-fortezza, numerate, dove questa gente dal sangue nero vive sapendo che la loro casa potrebbe essere distrutta da un momento all'altro. Gli unici in grado di combattere i terribili "mostri" sono i Sakimori, guerrieri in grado di fondersi con particolari meccanismi elementali chiamati Gojinzo.
      Il protagonista di questa storia è il giovanissimo Shio, costretto a diventare per eredità un Sakimori quando suo padre, Al, sacrificherà la propria vita per proteggere il villaggio sette e Matsuda, una persona che a quanto pare darà la salvezza. Leggenda vuole, infatti, che un giorno apparirà il dio dal sangue rosso e che sarà l'unico in grado di portare la pace tra uomini e macchine, ma c'è dell'altro: se offerto in tributo su un particolare altare, un sakimori vedrà esaudito un proprio desiderio...

      Personaggi
      Sicuramente il lettore noterà quanto i personaggi siano piatti, ottusi, e privi di una qualche evoluzione. Tralasciando gli antagonisti (che faranno apparizioni relativamente brevi), è utile però far notare che ogni membro del "gruppo" di eroi rappresenti una personalità fissa, quasi come se, volutamente, avessero la funzione di formare una gradevole composizione ben bilanciata.
      "La bellezza sta nella semplicità", affermazione che ben si adatta a quest'opera, questo mondo, dove lo stereotipo non disturba, anzi, si rivela piacevole e leggero, dimostrando che le intenzioni dell'autore non sono quelle di fare un'ottima storia, ma un fresco "stacco" da da tutto il resto.

      Disegni
      Sfondi incredibilmente curati, e soggetti che permettono al manga di avere una buona qualità grazie al comparto grafico, dove l'autore sapientemente mischia disegno a mano con utilizzo di programmi al computer. Uno stile semplice ma di forte impatto, ogni volto è perfettamente riconoscibile (cosa che spesso non accade da altre parti), e lo stesso si può dire per l'aspetto delle macchine, un qualcosa di nostalgico, come di un mondo passato (ed è quello che effettivamente rappresentano) mostrandoci dettagli ben congegnati e una caratterizzazione molto solenne.

      Commento Finale
      Non ho detto molto di questo fumetto, forse perché è composto solamente da quattro volumetti, o forse perché è inutile dilungarsi su una serie che ha scelto di mostrare solo l'essenziale. Fatto sta però che è una serie perfetta per svagarsi, entrare in un universo leggero e sciolto, che permetta di allontanarsi per un momento dalla normale vita. Curioso, è questo il primo obbiettivo di un manga.
      Sconsiglio vivamente la lettura a chi cerca qualcosa di intenso o spettacolare o intelligente, dato che qui ci ritroviamo sul versante opposto. Al contrario, raccomando questa breve, e leggera, avventura a tutti quelli che vogliono vedere come si presenta un manga una volta tolti tutti gli intrecci e le trame che lo rendono particolare.



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    Tarlo Viola sensei


    Edited by nerotto - 5/2/2013, 19:45
  5. .

    Soul Eater
    Scritto da Tarlo Viola sensei

    • Trama
      avatar_7131ce42a03f_64Quando le streghe attaccarono, apparvero sette shinigami, pronti a difendere l'umanità.
      Le battaglie imperversavano, finché un giorno non ci fu una svolta decisiva, Ashura, giovane shinigami, venne divorato dalle proprie paure, impazzendo. Ora una nuova minaccia si era rivelata, Ashura impazzì, e iniziò a divorare le anime degli umani. Ovunque andasse lasciava la sua mortale follia, come le radiazioni di una bomba atomica, rischiando di distruggere l'intero mondo. Un giorno, lo shinigami Death lo inseguì, gli strappò la pelle, e la uso come sigillo su Ashura, ma la minaccia del Kishin (Re dei demoni, così fu rinominato) non era finita: la sua pazzia era ormai dilagata, e le anime deboli rischiavano di tramutarsi a loro volta in terribili creature. Per impedire ciò Death costruì sul mostro una scuola, dove gli studenti avrebbero appreso le arti del combattimento e avrebbero imparato a cacciare queste "Uova" di Kishin.

      Personaggi
      I personaggi che ci troviamo di fronte sono sicuramente molto particolari. Vediamo quindi la studiosa Maka Albarn, il "figo" Soul Evans, l'egocentrico Black Star, il folle Franken Stein, e un Death che dopo secoli da preside scolastico è diventato un buffo ometto allegro.
      La caratteristica che rende questo manga molto diverso dagli altri è che cambia col tempo, molto, e quindi oltre a tutto il resto anche i personaggi. Inizialmente saranno spensierati, scherzosi, ma dopo un susseguirsi di battaglie, morti, e incontri (Letteralmente) con il proprio io interiore li vedremo maturare notevolmente, rafforzare i legami d'amicizia inizialmente acerbi, ma anche rendersi più cupi, realistici, mantenendo nonostante la speranza che un giorno tutto possa concludersi con un lieto fine.

      Gli antagonisti sono molti, e ognuno coinvolto con la faccenda Kishin, creando così delle fazioni che lo cercano per i propri scopi personali.
      Ma ecco ciò di cui dobbiamo parlare veramente: Il Kishin. Chi è questo fantomatico individuo? E' il cattivo finale di tutta la serie, che appare fin dai primi volumi ma che scappa a nascondersi (non scherzo). Di lui si sa solo che è incredibilmente potente, un "pezzo raro" che fa gola a molti, e che sembra essere diventato una vera e propria leggenda. Ed è così, per tutto il manga continueremo a leggere <<kishin di qua, Kishin di là>> senza mai che ci venga mostrato qualcosa di lui, un approfondimento, un flashback, niente, è come se si fosse insinuato nella testa di tutti, e poco a poco anche nelle nostre: è proprio così. La follia è un qualcosa che sentiremo forse più spesso di robe come onde dell'anima, armi e così via, ed è al contrario del suo rappresentante in terra (Kishin) un tema molto sviluppato. La follia non è una, ce ne sono tante, come le sfaccettature della nostra anima, e ognuna fa parte di noi. Quando ci accorgiamo della follia? Quando una parte inizia a crescere, sempre di più, finché non ci divora, attiva i nostri più sinistri istinti, deformando non solo la nostra personalità ma addirittura il nostro aspetto esteriore.
      I protagonisti della vicenda, che siano buoni o cattivi, andranno prima o poi a confrontarsi con il proprio lato interiore, alcuni vinceranno, altri invece si trasformeranno in orribili mostri, che vedono solo distruzione, o peggio, incise nei loro cuori.

      Disegni
      Come detto il manga cambia, e come potrete sicuramente notare sfogliando il primo volume e l'ultimo contemporaneamente, sembrano due opere diverse. I primi volumi sono terribilmente sporchi, con poi personaggi dai volti tondi e da bambino, seguiti da una anatomia che ogni tanto fa proprio cilecca. Gli scontri sono confusionari, le vignette danno per scontate alcune scene, e l'autore usa in modo esagerato il fan-service.
      Evoluzione: Il disegno è molto pulito, la retinatura segue perfettamente le ombre e dà profondità ai paesaggi, gli scontri sono molto ben studiati e dettagliati, e sempre con scambi di battute sensate. Il fan-service sparisce per gran parte della serie, per poi ritornare qualche volta, ma stavolta direi che è ben gradito.

      Giudizio Finale
      Lo ribadisco una terza volta: Il manga si evolve. Chi pensa di leggere Soul Eater e guarda solo i primi capitoli fa un gravissimo errore.
      Quest'opera inizia come un classico shonen, molto scanzonato direi, con protagonisti semplici e divertenti, che ogni tanto cadono in gag anche buffe. Questo tuttavia devia gradualmente verso una direzione completamente diversa. Non parlo solo dei disegni, ma la storia andrà a diventare un qualcosa di molto simile ad un seinen. Crescendo assieme ai protagonisti, vedremo ad ogni capitolo un'oscurità che si avvicina sempre di più, quel "non so che" che colpirà tutti i personaggi. Un morbo, un virus, una follia che li porterà via via verso un sentiero di purificazione, dove si confronteranno con se stessi, il passato, il futuro. Chi supererà la prova troverà una forza in spirito inappagabile, chi fallirà invece, cadrà nel nero abisso dei deliri, dove la vita viene strappata, per far posto solamente ad una ideologia tanto terrificante quanto raccapricciante.
      Io non do voti, ma in questo caso, non potrei darli neanche volendo. Chi vuole avventurarsi in questa storia sarà costretto a leggerla tutta, non tanto per i colpi di scena, quanto per la sua profondità mascherata in una finta superficialità che quasi definirei geniale, scavando sempre di più in un argomento incredibilmente interessante e presente nei cattivi (e nei buoni) di ogni manga.

      Si parte da un fumetto mediocre per arrivare a qualcosa che merita assolutamente di essere visto, con alcuni picchi nel mezzo (le migliori scene che abbia mai visto), fare una media qualitativa è un insulto all'opera.




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    nerotto


    Edited by nerotto - 14/1/2013, 15:21
  6. .
    per recensioni news eccetera c'è già il forum.
    A mio parere la rivista dovrebbe contenere cose come interviste e articoli su ciò che si viene a creare sull'influenza del manga, come le convention o il fatto che i manga hanno un grosso seguito, che le tv iniziano a pensare seriamente a mandare anime, che qualcuno si chiede ancora se i manga prendono più dei comics. Sfasare miti e dissuadere le voci, come il fatto che mediaset censuri gli anime ad esempio (non lo fa più da tanto tempo e all'inizio non lo faceva neanche). insomma, un giornale che non si basi su roba altrui ma su quello che ci circonda
  7. .

    Puella Magi Madoka Magica
    Scritto da Tarlo Viola sensei

    • Trama
      82e0abe7ae8b6e83d1a24e5efecf5I disastri, le morti violente, i suicidi, tutte opere delle streghe, terribili mostri che agiscono in una dimensione propria, e per questo invisibili all'occhio umano. A fronteggiare queste entità ci pensano le Puella Magi, delle ragazzine divenute maghe. Come si diventa una maga? In giro, un esserino chiamato Kyubey offre a delle ragazze prescelte di esaudire un desiderio, qualunque, e in cambio loro dovranno migliorare il mondo abbattendo le streghe.

      Personaggi
      Madoka Kaname: E' la protagonista della serie, seppur per quasi la sua intera durata non partecipi alle lotte tra maghe e streghe. Viene a conoscenza di questo magico mondo incontrando Mami e kyubey, che le danno una panoramica di ciò che l'aspetta stipulando il contratto. La 14enne pensa di non avere alcun talento o qualità, venendo così attirata dall'idea di potersi rendere utile in un modo così importante. Tuttavia non è sicura se accettare o meno, sia per la violenza dei combattimenti (e quindi il pericolo di farsi male), sia per l'insistenza che dimostra Kyubey nei suoi confronti. A metterla ulteriormente in allerta è il fatto che una maga le sconsiglia vivamente tale azione.
      Sayaka Miki: Amica e compagna di classe di Madoka. Dopo averla aiutata a salvare Kyubey, riceve la proposta di diventare maga. Il suo desiderio è stato far riacquistare l'uso delle mani a Kyōsuke Kamijō, un ragazzo malato che non poteva continuare a suonare. L'arma di Sayaka è la spada, potendone inoltre generare numerose in battaglia, è anche in grado di guarire più rapidamente dalle ferite, dato che il suo desiderio era in quel campo.
      La sua personalità la porta a preoccuparsi molto per gli altri, odiando poi le persone che pensano solo a se stesse.
      Mami Tomoe: Studentessa del terzo anno nella scuola di Madoka. Vive sola in un appartamento di lusso ed è la prima maga che appare nella serie. Le abilità di Mami consistono nel generare un numero infinito di fucili a pietra focaia di grandi dimensioni, puù bloccare i movimenti avversari tramite fiocchi, ed è in grado di usare magie curative. Si offre di fare da sempai a Sayaka e Madoka, mostrando un vivo interesse.

      Disegni
      Tecnicamente impeccabile, con un atmosfera cupa resa benissimo nelle scene notturne e colori sgargianti in quelle diurne. Per quanto riguarda il disegno, si può solamente dire che è di stampo classico nei confronti di un Mahō shōjo, dando però un tocco di qualità superiore con un effetto pastello qua e là nei soggetti.
      Tutt'altra cosa sono le dimensioni delle streghe. Qualcosa sempre di variopinto, ma anche terribilmente folle, che senza neanche una ragione apparente riesce a mettere nello spettatore una sensazione di disagio, in quel caleidoscopio di colori e oggetti che si animano, con dimensioni infinite, una gravità nulla, un paese delle meraviglie dove risiede una mostruosa creatura, che pare non fare altro se non mandarti segnali della sua presenza.

      Commento finale
      C'è chi dice che Puella Magi Madoka Magica ha rivoluzionato il suo genere. Beh, a mio parere, NON E' COSI'. Ci vuole ben altro, la serie ha sì mostrato qualcosa di diverso, ma ha solo fatto ciò, o meglio, ha spalancato le porte per un nuovo genere.
      Cosa stiamo guardando? Cosa ha reso diversa quest'opera da tutte le altre? Forse la morte di alcuni personaggi? Assolutamente no, questo lo ritroviamo quasi dappertutto, la vera caratteristica che ha reso quest'anime quello che è è il come questi temi vengono affrontati. Finora abbiamo visto ragazze prese dal dolore, dallo sconforto, dalla tristezza, ma ecco che qui vediamo dell'altro come la disperazione, il terrore che possa succedere anche a loro. Ed ecco che vediamo per la prima volta le reazioni alle conseguenze dell'ingenuità di una ragazzina, i loro buoni propositi che sfumano assieme alle loro speranze. Solo i più forti riescono a sopportare una vita orribile che è quella di una maga, e le deboli optano per il suicidio, anzi peggio, dato che prese dall'ira di non vedere alcuno sforzo ricompensato rivolgeranno la propria furia su chi le ignorava.
      Parte così una ragnatela di azioni-causa-evento dove le vite di numerose prescelte si intrecceranno all'infinito, riunendo tutto ciò che ho scritto e visto in un finale che non delude assolutamente le aspettative, anche se non tutti riusciranno a coglierlo appieno. Ironico, comunque, che la sofferenza di queste ragazze permette non solo la sopravvivenza e l'evoluzione della propria specie, ma anche quella dell'universo.

      Non mi soffermo oltre, la scarsità degli episodi e il ritmo incalzante mi porterebbero a fare spoiler.
      Consigliato per chi vuole vedere qualcosa di forte (spiritualmente).



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    Tarlo Viola sensei


    Edited by nerotto - 3/1/2013, 20:04
  8. .

    Saint Seiya Episode G
    Scritto da Tarlo Viola sensei

    • Trama
      36b1674e57ce4596a71973fc482a5Fin dai tempi del mito i sacri guerrieri di Athena proteggono questo pianta dal male. I loro pugni squarciano il cielo, i loro calci spaccano la terra, valorosi paladini che nascosti dal mondo continuano a mantenere l'ordine nel mondo secondo gli ideali della dea.
      Santuario, Pallade si è appena reincarnata in un neonato. Più in là, il Gran Sacerdote Arles, autorità massima e personificazione del bene, impugna un pugnale. Qualcuno lo comanda, un'entità tanto misteriosa quanto potente gli ordina di assassinare l'infante, e sembra che nessuno possa fermare l'orrendo delitto. Ecco però che arriva Aiolos, cavaliere del sagittario, che, scoprendo la vera identità del sacerdote , fugge con la bambina. Arles raccoglie le guardie, dicendo che lui è un traditore, e che è scappato per poter uccidere la piccola. Braccato, Sagitter non si difende, e muore sotto i colpi del Capricorno Shura.
      Anni dopo quest'evento il Santuario viene attaccato dai giganti del Tartaro, inviati dai Titani appena liberati dalla loro prigionia. Nessuno sembra essere una vera minaccia per loro, tranne Aiolia, fratello minore di Aiolos, e detentore del Keraunos, il fulmine deicida.

    • Personaggi
      Il manga ripresenta gli antagonisti della serie classica sotto il loro punto di vista, e in particolare Aiolia, Cavaliere d'oro del Leone, qui ancora giovane e immaturo. Questo protagonista è impulsivo, infantile, ma anche costretto a servire l'organizzazione che uccise suo fratello. A causa di quell'evento, è visto da tutti i suoi colleghi come una pecora nera, un soggetto in cui scorre il sangue di un traditore, un nessuno a cui dare fiducia. Vediamo dunque che ciò ha forti conseguenze sulla sua personalità, che lo spinge nella sua solitudine ad essere un ribelle, non migliorandosi di certo la reputazione. La crescita in sé c'è, ma leggermente diversa da quello a cui assistiamo solitamente in altre opere: Aiolia è quello che è, ci rimarrà, ma avanzando tra battaglie e cadaveri (sia amici che nemici) si renderà conto che il suo atteggiamento non cambierà mai le cose, e che bisogna agire senza lasciare il proprio destino nelle mani altrui.
      La sindrome di Goku, aihmé, si fa sentire anche qui. Tutti gli altri cavalieri vengono presentati solo superficialmente nel giro di pochi capitoli (l'autore darà per scontato che si è vista la serie principale), e i compagni di avventura del personaggio principale fanno poco che niente, rimanendo a guardare il collega affrontare da solo i titani e stenderli tutti, naturalmente ci sono le eccezioni.
      Tralasciando i buoni di cui non si può dire niente, arriviamo ai Titani, le antiche divinità.
      Questi esseri ci vengono presentati inizialmente come dei pomposi tiranni che non fanno altro se non ricordare che loro sono superiori, invincibili e blablabla. Ma ecco che nella saga del Tartaro li vediamo come sono davvero, che perseguono degli ideali, che piangono per le loro perdite. Seppur siano coloro che voglio dominare il mondo e sterminare la razza umana, non ci viene che rattristarci per loro, che non mirano solo alla vendetta contro l'Olimpo. Così nei sanguinosi scontri vedremo Crio, che non rivedrà mai più la sua amata, Giapeto, che a causa degli eventi sarà costretto a commettere un atto atroce, e che distrutto dal dolore non potrà far altro che continuare per quella sua strada dell'autodistruzione, e il fiero Iperione, dio del sole nero, che lotterà fino alla fine con la speranza che il suo popolo possa vedere quella luce che lui non ha saputo dargli. Per ultimo, Re Crono, che vedrà i propri fratelli cadere l'uno dopo l'altro, senza nemmeno ricordare chi fossero.

      Molto "Cattivo" è invece la divinità ancestrale Ponto, l'oceano primordiale, che all'oscuro di tutti sta manipolando titani e cavalieri per un tornaconto personale, e che sembra non essere ancora stato scoperto.


      Disegni
      Parto dicendo che Okada ha uno stile unico, nessun mangaka attualmente in vita possiede un tratto simile. Dando un'occhiata alle sue tavole di certo ne verrete colpiti, colpiti da una tale molte di dettagli, ombre, volti. Le immagini che l'autore disegna non sono per tutti i gusti, alcuni lo adoreranno, mentre ad altri non piacerà o darà fastidio. Io mi ritrovo nel primo e un po' anche nel terzo caso. Le tavole sono molto confusionarie a causa dei pochi colori che un manga mette a disposizione, le scene di lotta non si capiscono a prima occhiata, e con la seconda si possono vedere i suoi punti deboli. Infatti spesso i soggetti paiono dei pezzi di legno, e altre volte si mettono in posizioni neanche fossero fatti di pongo. Per quanto all'apparenza sembri che Okada ci metta sangue e sudore per quanto piene siano, non è così, ma questo lo vedremo dopo.
      In contrasto con l'ambiente e le corazze splendenti c'è l'espressione dei personaggi, molto semplice, seppur inchiostrata a dovere, e che ci ricorda di leggere un fumetto e non un fascicoletto sui quadri di una mostra.

      Commento Finale
      Qui dovrei parlare di qualità giusto? Beh, purtroppo non si può fare una media in questo travagliato lavoro. Perché? Per dire qualcosa, bisogna un attimo dire un paio di parole sul lavoro che c'è dietro.
      In origine questo progetto prevedeva alla sceneggiatura Masami Kurumada, creatore e autore originale dei Cavalieri dello Zodiaco, e Okada alla sceneggiatura. La cosa effettivamente andò avanti così per la prima decina di volumi, ma poi ci fu un forte litigio nello staff che portò il manga a prendersi una pausa per più di un anno. Quando venne ripreso, Okada era rimasto a farsi anche la storia, rubando tempo alla sua opera personale che era Shadow Skill. In questo periodo vediamo la saga del Tartaro, il picco più alto in fatto di qualità che il fumetto ha raggiunto, ed è andata alla grande finché non ci fu un'altra, lunga pausa. In questo lasso di tempo il nostro autore si era dedicato al proprio manga, e quando tornò su Saint Seiya oramai aveva perso la voglia di fare. Si conclude così una storia che poteva essere molto più lunga e articolata, con scene troncate e una qualità ben inferiore perfini dei primi capitoli.
      Comunque si è concluso, non ci resta che sperare in un seguito, se mai vorrà.

      L'edizione Planet manga è la famosa sottiletta, e qualitativamente inferiore rispetto all'importazione di altre opere. Fantastici i capitoli speciali, interamente a colori, che hanno lo scopo di fare da riassunto al capitolo precedente o di mostrare dei retroscena che ogni appassionato riconosce all'istante (come il reclutamento di Kanon nell'esercito di Poseidone), in italia arrivati per i primi numeri, ma poi finiti nel bianco e nero (consiglio comunque di ricercarle su internet).
      Una cosa positiva che ci è arrivata è il volume zero, un cosidetto Gaiden, dove vediamo Aiolos di Sagitter affrontare il dio egizio Apophis, accompagnato da un piccolo Aiolia. Inoltre, una vera chicca in fondo al tankobon: una Taizen (enciclopedia) sui Titani di Episode G!

      Lo consiglio agli amanti della mitologia (ne è zeppo!) e dei valori cavallereschi e non. Assolutamente da leggere per i fan.


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    Tarlo Viola sensei


    Edited by Tarlo Viola sensei - 3/1/2013, 15:53
  9. .

    Break Blade
    Scritto da Tarlo Viola sensei

    • Trama
      ceac9b9f04ae03bbb78436721ada9Ligat Arrow è un Unsorcer, un umano sprovvisto di poteri magici. Un'anomalia, in un mondo dove tutti possiedono tale capacità, e la cui tecnologia si basa sull'uso combinato di essa assieme a legamenti di quarzo lavorato.
      La federazione di Atenes parte all'attacco con la sua armata di mecha, le sue miniere si esauriranno in meno di dieci anni e per non cadere nella crisi assale il regno di Krishna , il cui re si prepara subito alla resa.
      Il sovrano, amico d'accademia di Ligat, gli chiede aiuto: durante degli scavi viene ritrovato un antichissimo robot, i cui meccanismi possono essere controllati solo da chi non possiede l'elemento magia. Derthing per Krishna, Break Blade per Atenes, questa incredibile macchina si dimostra superiore a qualsiasi arma esistente, rivelandosi l'asso vincente per poter resistere.


    • Personaggi
      Break Blade si presenta come una classica serie real mecha, con un ragazzo "eletto" e un robot invincibile. Ma non è così.
      Punto di forza del manga e la sua realisticità. Innanzitutto bisogna far notare che qui non ci sono adolescenti, ma solo gente adulta (Ligat ha 25 anni), il che ci permette di assaporare una vera psicologia, con le sue logiche e senza ideali belli a parole.
      Le tattiche di guerra sono ben studiate, e ad un continuo introdursi di nuovi personaggi ne moriranno altrettanti, è la guerra! Chiunque potrebbe morire da un momento all'altro, ce sia una comparsa o un principale.
      Partendo da vari stereotipi, l'autore si allontana da loro sempre di più, Ligat non è un eroe, non arriva e fa fuori tutti (beh, più o meno XD), ma anzi è un completo disastro, si caccia quasi sempre nei casini e viene messo al tappeto ogni due per tre. Il suo carattere è molto interessante, non vuole uccidere, ma una volta in campo, l'istinto di sopravvivenza lo spinge a non avere pietà per i nemici; inoltre ha paura, paura di morire, di veder morire gli altri, paura di quello che succederà nel futuro della guerra...
      Viene poi descritta molto bene la situazione politica dei paesi, con tanto di cartine, senza tralasciare proprio niente, ne agli inserti ne alla storia.
      Tra i personaggi metto in rilievo Bald, generale che tratta il protagonista quasi come se fosse un padre, e Julg, il figlio di Bald, mandato in carcere perché ha ucciso di proposito un suo compagno di squadra e ferito altri 8. Julg è decisamente il contraltare di Ligat. Il nostro protagonista è un tipo molto terra terra, l'unico in grado di pilotare il potente Derthing, e dalo stile di battaglia che si basa sullo sfondamento delle linee nemiche con lance e corazze; Julg invece è tanto infantile quanto pericoloso, la cui tecnica lo rende un tiratore eccezionale e capace di agire solo dopo aver studiato attentamente le mosse nemiche, per poi non sbagliare neanche un colpo; ah, ed è anche l'unico in grado di pilotare l'Artemis, un robot magico molto difficile da gestire, ma di potenza superiore agli altri.


    • Disegni
      Per quanto riguarda il disegno non c'è infamia ne lode, inizialmente molto curato, assume poi una sorta di stile bozza, che si può notare parecchio nei momenti di battaglia.
      Punto a favore per i mecha. non tanto per laspetto, ma quanto per il fatto che anche qui vediamo che sono resi in modo realistico, belli sporchi di terra e polvere, e non lindi e profumati come si vede in moltissime serie. Poi personalmente ho trovato molto interessante la spiegazione sul perché vengano usate delle spade senza lama (più simili a spranghe, come viene detto nel fumetto), ovvero perché tagliare non serve, per uccidere il pilota basta soffocarlo trai i rottami del suo stesso robot.


    • Parere Personale
      Punto a sfavore, purtroppo, per i combattimenti. Per quanto incredibilmente dettagliati, si dimostrano troppo confusionari, non riuscendo a farsi capire neanche dopo una seconda occhiata.


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    Tarlo Viola sensei


    Edited by nerotto - 23/12/2012, 10:39
9 replies since 7/9/2011
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